/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": TERESA SOPRANSI AGAZZINI VON WELDEN

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domenica 20 dicembre 2009

TERESA SOPRANSI AGAZZINI VON WELDEN

TERESA SOPRANSI AGAZZINI VON WELDEN

(1785-1831)
Di famiglia lombarda, Teresa Sopransi fu legata al Cusio avendo sposato il conte Ignazio Agazzini appartenente a una delle più antiche e illustri famiglie dell'antica Riviera di S. Giulio, che diede giureconsulti, notai, religiosi, dotata di molti possedimenti sul lago, fra cui il bel palazzo di Ameno, posto vicino alla chiesa di S. Bernardino. Ignazio, ufficiale dell'esercito napoleonico, morì in seguito alle ferite riportate in Illiria durante un'operazione di polizia contro le popolazioni filo-austriache.
Forti sentimenti antiaustriaci maturati all'interno della nobiltà lombarda ostile all'imperial regio governo di Vienna, portarono Teresa Agazzini ad aderire alla Carboneria, cui venne con probabilità affiliata da Federico Confalonieri, personaggio a cui era legata da una vicenda amorosa risalente ai primi anni della vedovanza. Ella divenne una delle adepte più ferventi, cioè una Giardiniera, infatti: con questo termine venivano chiamate tutte le donne che, appartenenti alla Carboneria, invece che radunasi nelle "vendite" si incontravano nei loro giardini. Ogni raggruppamento, giardino formale o aiuola, era composto da nove donne e, per entrare a farvi parte, queste dovevano superare un lungo periodo d'indagine. All'interno del Giardino vi erano vari stadi che andavano da quello di Apprendista, fino a quello di Maestra Giardiniera, cui si giungeva dopo un lungo tirocinio; era un livello piuttosto impegnativo e le donne erano autorizzate a portare un pugnale tra calza e giarrettiera.Il loro segno di riconoscimento era disegnare con la mano un semicerchio, toccandosi la spalla sinistra, poi quella destra e, infine, battere tre colpi sul cuore. La Società delle Giardiniere cominciò ad agire in Lombardia durante e dopo il marzo del 1821, la Carboneria comunque era già presente dal 1816 sulle rive dell'Olona come movimento che aveva coinvolto tutto il malcontento popolare.
Le prime notizie di questa nuova società segreta, la definiscono "società romantica" con centro in Milano. Secondo il cardinale Consalvi il suo scopo era "l'insegnare, il persuadere ai suoi membri che l'Uomo non è soggetto ad alcun principio di Religione o di morale, ma che deve seguire solo le leggi della sua natura". Dapprima il ruolo femminile non fu preso seriamente, ma o il tentativo rivoluzionario del 1821 e dopo che furono giunte diverse notizie da Napoli su una Società delle Giardiniere, le cui componenti erano solite tenere un pugnale nella giarrettiera e usare un linguaggio molto acceso, le istituzioni furono sorprese, soprattutto perché la donna, fino ad allora, era considerata solo nel suo ruolo di madre, moglie, sorella e amante e quindi i suoi sentimenti potevano essere legati all'area familiare-affettiva.Teresa Sopransi Agazzini, protagonista della primitiva stagione del Risorgimento, portò nella terra cusiana il turbinio di passioni e sentimenti di patriottismo che animarono "uomini e donne in una stagione irripetibile per tormenti di mente e di cuore".
Già sospettata, fu apertamente accusata di aver riportato da Torino al Confalonieri, nella primavera del 1821, periodo dei moti carbonari contro i Savoia, le lettere di alcuni insorti.
Il 9 settembre 1822 Teresa fu sottoposta a interrogatorio dal "sagace" giudice Salvotti, ma negò ogni addebito, salvando il Confalonieri, comportandosi in modo ben diverso da quello di lui che, tentennante nelle risposte, finì per coinvolgere Teresa e altre persone in indagini e controlli.
Dai verbali dell'interrogatorio all'Agazzini, risulta la sua presenza a Torino nella primavera del 1821, dove però disse d'essersi recata a far visita ai figli Ferdinando e Alberico, allievi dell'accademia militare, e di essere partita dalla capitale sabauda prima dello scoppio di "quel politico rivolgimento".
Il giudice e il consesso inquirente desistettero dall'interrogarla oltre, e la liberarono.
Ma dietro a questa strana arrendevolezza si nasconde un'amicizia importante che la contessa aveva stretto a Torino: quella con il barone austriaco Ludwig von Welden, che aggregato al quartier generale lombardo, aveva partecipato alle operazioni contro i "costituzionalisti" in Piemonte.
Il von Welden, passato alla storia per essere stato grande scalatore e descrittore del Monte Rosa, venne sul lago d'Orta nel giugno del 1821 per far visita alla contessa Teresa. La protezione di questo alto ufficiale cancellava ogni dubbio

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