Giuseppe Bandi nasce a Gavorrano (Grosseto) il 17 luglio 1834. Figlio di un importante funzionario granducale toscano, si laurea il legge a Siena e subito s’impegna in politica. Per aver favorito la latitanza di tre mazziniani ricercati viene arrestato e condannato a un anno di carcere. Si arruola nei volontari toscani per partecipare alla II guerra d’indipendenza. Nel 1860 è sottotenente di fanteria: diserta per seguire Garibaldi nell’avventura in Sicilia: ferito a Calatafimi, conclude la campagna con il grado di maggiore. Nel 1866 partecipa alla III guerra d’indipendenza e combatte a Custoza: è ferito, fatto prigioniero e internato in Croazia. Nel 1870 lascia l’esercito e si dedica al giornalismo, firmando vari romanzi storici celebrativi tra cui il capolavoro è considerato I Mille. Dopo varie collaborazioni a giornali, assume la direzione della «Gazzetta Livornese», quotidiano conservatore del quale acquisisce poi la proprietà. In seguito fonda anche il giornale «Il Telegrafo», monopolizzando l’informazione di Livorno. Con le sue testate conduce una lotta politica contro socialisti e anarchici, dai quali sarà minacciato e da uno dei quali sarà assassinato a Livorno il primo luglio 1894. I Mille: da Genova a Capua sarà pubblicato postumo in volume da Salani nel 1903.
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