/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Adriano Lemmi

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domenica 20 dicembre 2009

Adriano Lemmi

Fu un patriota e uomo politico italiano, molto amico di Giuseppe Mazzini, che aveva conosciuto nel 1847 a Londra, dove il Lemmi viveva in volontario esilio, dedicandosi ai commerci. Nel 1849 era a Roma per contribuire alla difesa della Repubblica Romana. Per incarico di Mazzini tenne contatti con Luigi Kossuth, eroe della rivoluzione ungherese, che accompagnò a Londra e negli Stati Uniti d'America. Lemmi fu coinvolto nel fallito tentativo mazziniano del 6 febbraio 1853, e il Lemmi per sottrarsi alle conseguenze, riparò in Svizzera, e poi a Costantinopoli. Rimase in contatto co Mazzini e nel 1857 finanziò la spedizione di Carlo Pisacane. Nel 1860 insieme al banchiere Pietro Augusto Adami, anch'egli di Livorno costituì la ditta Adami e Lemmi a cui Garibaldi a Napoli accordò la concessione della rete ferroviaria nel Mezzogiorno ed anche del monopolio dei tabacchi. Tali concessioni furono dopo molti contrasti confermate dal Regno d'Italia, Poco tempo dopo il governo sabaudo neocostituito, revocata la convenzione, trasferiva l'atto concessorio alla Società Vittorio Emanuele (a capitale prevalentemente francese)  ma i successivi avvenimenti videro poi l'intrecciarsi di iniziative di banchieri francesi ed infine di una società fondata dal conte Bastogi che aveva fondato la Società Italiana per le strade ferrate meridionali.Il Lemmi, massone dal 1875, fu eletto alla massima carica di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia il 17 gennaio 1885.Riuscì dove i suoi predecessori avevano fallito, ovvero riunificare, sotto il labaro del Grande Oriente d'Italia, tutte quelle Obbedienze massoniche italiane che, per varie vicissitudini, vivacchiavano e languivano in modo non coordinato, e riassestò le finanze del G.O.I.
Adriano Lemmi, fu il primo a intuire l'importanza di avere a propria disposizione una loggia "coperta" per manovrare la finanza pubblica stando dietro il palcoscenico. Il suo programma massonico era semplicemente quello di far uscire dalle logge i poveracci e i pensatori, l'obiettivo doveva essere quello di conquistare il potere: "Chi è al governo degli Stati o è nostro fratello o deve perdere il posto".
Di Lemmi resta famosa la dichiarazione: "La scomparsa del potere temporale dei papi è il più memorabile avvenimento del mondo".

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