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domenica 20 dicembre 2009

Gabriele Pepe

Gabriele Pepe (1779- 1849)

Formatosi in gioventù alla scuola dello zio Francesco Maria Pepe e di Attanasio Tozzi, e poi a quella di Costantino Lemaitre a Lupara, visse in maniera travagliata e romanzesca gli ideali di ardore patriottico, di rigore culturale e di progresso sociale.
A diciassette anni si arruolò come alfiere di cavalleria e, abbracciata la causa repubblicana nel 1799, subì gli effetti della restaurazione monarchica prima con l'arresto, e la condanna a morte commutata in esilio perpetuo a Marsiglia, grazie all'età, poi con la devastazione della casa natale da parte dei sanfedisti di Ruffo. Arruolatosi nelle truppe napoleoniche partecipò alla campagna d'Italia e a quella di Spagna, in una carriera militare che lo vedrà Generale Comandante della Guadia Nazionale.
Letterato e poeta, nel 1820 fu eletto deputato al Parlamento Napoletano, sciolto il quale subì un secondo esilio a Brunn, in Moravia.
Rientrato a Firenze, si distinse per il famoso duello con il poeta francese Lamartine, per i suoi interessi scientifici e letterari (fu membro dell'Accademia dei Georgofili e del Circolo del Vieusseux, nonché collaboratore dell'Antologia), e per la divulgazione della filosofia di Vico negli ambienti fiorentini frequentati da Leopardi, Manzoni, Giordani e Foscolo. Istitutore di uomini come Luigi Napoleone, futuro Napoleone III, fu rieletto deputato nel 1848. Scampò ad un ultimo mandato di cattura solo con la morte, avvenuta a Civita il 26 luglio 1849.

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