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domenica 20 dicembre 2009
Costanza d'Azeglio
Era solo una fanciulla, eppure l’età non costituì affatto un ostacolo per il suo incessante impegno a favore della libertà e dell’indipendenza dell’Italia. Nata a Torino nel 1793, Costanza D’Azeglio esordì giovanissima nella vita politica come fervente patriota. All’età di 11 anni rimase priva del sostegno e dell’affetto della madre morta improvvisamente, nonostante lo sconforto e le difficoltà, si occupò dell’educazione dei due fratelli miniori dimostrando un carattere forte e volitivo. A ventidue anni si sposò con Roberto d’Azeglio, ma la sua vita di sposa non conobbe purtroppo la felicità. Dopo aver maturato l’amore per le sorti della nazione italiana, assieme al marito, prese contatti con le società segrete pur essendo consapevole dei molteplici rischi a cui andava incontro. Costanza, nonostante non avesse cospicue risorse economiche, si dedicò con generosità alle opere di assistenza attraverso l’istituzione della “società delle sale per l’infanzia” con il contrubuto di Camillo Cavour nella veste di tesoriere. In seguito aprì, presso la sua abitazione, un frequentatissimo salotto trasformandolo in un cenacolo per patrioti. Aveva un carattere mite e affettuoso; una mente arguta e aperta alle nuove correnti del pensiero; sensibile e comprensiva, amava i poveri che aiutò in mille modi. Attorno al 1841, morì sua figlia Melania, madre di due bimbi, ma nonostante il profondo dolore, e l’angoscia che provò a causa di questa perdita, continuò incessantemente la sua attività in favore dell’Italia. Non si perse mai d’animo e ogni occasione fu utile per rincuorare gli esuli esortandoli ad avere fede nell’Italia. Durante l’incendio rivoluzionario del 1848 si recò in Lombardia e in Toscana dove svolse, insieme al marito, un intensa propaganda a favore della unificazione italiana. Nello stesso anno, quando ebbero luogo le Cinque Giornate di Milano, non essendo sicura sull’esito finale della riscossa, partecipò in prima persona al moto rivoluzionario aiutando con ammirevole dedizione i volontari. Verso la metà del 1858, quando si profilava l’intervento francese a fianco del Piemonte, l’entusiasmo di Costanza cresceva di giorno in giorno e i d’Azeglio furono sempre protagonisti in tutte le manifestazioni patriottiche palesi e segrete. Torino, in quel momento, era diventata la metà di tutta la gioventù patriottica d’Italia e la marchesa Costanza pensava a tutti, aveva una buona parola per tutti, nulla le sfuggiva ed aiutava come poteva e dove poteva. Dimostrò in ogni occasione uno straordinario sentimento d’amore per la Patria, fu una donna magnifica, Costanza d’Azeglio!
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