"Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona, dato il mio carattere fiero, franco e libero, che mi fa essere talvolta cruda e dura. Così qualcuno mi detesta; ma ciò non mi importa non ci tengo a piacere a tutti".
Nasce a Firenze ed è figlia di un noto ambasciatore e di una nobildonna fiorentini. Quindi frequenta fin da piccola la società granducale dove si distingue prestissimo per la sua intelligenza viva e attiva.
Durante gli avvenimenti mondani emerge con chiarezza la sua naturale disinvoltura nei rapporti sociali, soprattutto maschili; il suo rapporto con le donne è invece scandito dal motto: "Le eguaglio per nascita. Le supero per bellezza. Le giudico per ingegno". Naturalmente è molto ambita ed è sempre attorniata da una corona di ammiratori.
Nicchia, questo è il suo soprannome, si rivela decisamente avida di sapere e si interessa di svariati argomenti, con l'intento di conoscere un po' di tutto. Ha forse una predilezione più marcata per le letture romantiche, alle quali si dedica con particolare trasporto quasi un preludio alle avventure che avrebbe vissuto. Nicchia, giunta all'atà dell'adolescenza, non è soltanto intelligente ma anche bellissima e di buon gusto. Alta, bionda, con dei lineamenti tanto perfetti da essere considerata universalmente la donna più bella d'Italia e d'Europa, riesce a far risaltare la sua bellezza anche grazie all'inimitabile gusto per le toilette originali e audaci.
Ha numerosi flirt dei quali annota tutti i particolari sul suo "Journal". Questo diario che è molto utile per ricostruire la sua storia, è redatto dalla contessa in maniera decisamente astuta e denota la sua spiccata capacità nel saper raggirare gli uomini. Innanzitutto è scritto in francese, in alcuni punti ricorre poi ad un codice cifrato che usa tutte le volte che racconta delle proprie performance con i suoi amanti oppure di situazioni ambigue (e questo avviene molto spesso). Inoltre è redatto col chiaro intento di far risaltare solo ed esclusivamente le sue doti: non è mai riportato alcun episodio che possa metterla in qualche modo in cattiva luce o che faccia notare i suoi difetti.
Virginia non si innamora mai dei suoi spasimanti, tantomeno dell'uomo che sposerà: il conte Francesco Verasis di Castiglione Tinella e di Costigliole d'Asti, cugino di Cavour. La dolcezza dei modi e le sue eccessive attenzioni non attraggono affatto Virginia che avrebbe desiderato un uomo diverso, tanto per cominciare con un carattere più deciso e ambizioso. Ma per Francesco riuscire a sposare la donna più bella d'Europa diventa quasi una sfida con se stesso e con gli altri spasimanti al punto di accettare qualsiasi compromesso pur di conquistarla, anche un matrimonio senza amore. Il matrimonio, che lei prevede noiosissimo, rappresenta invece per Nicchia il punto di svolta della sua vita: si trasferisce a Torino nel palazzo dei Castiglione che fiancheggia la residenza di Cavour e, spinta dal marito, fa il suo mirabolante ingresso alla vita di corte di Vittorio Emanuele II.Neanche a dirlo, la sua eleganza, sempre impeccabile fin nei minimi particolari e costosissima, e il suo charme conquistano tutti, inizialmente senza distinzione di sesso. Non c'è ricevimento al quale non venga invitata o evento mondano di cui non sia la protagonista.In poco tempo riesce a monopolizzare l'attenzione del re, il quale la riempie di regali costosissimi e gioielli di valore inestimabile.Naturalmente iniziano i primi dissapori coniugali: Virginia è troppo bella ed ambita, è troppo indipendente; Francesco comincia a rendersi conto che aver sposato una simile bellezza è un fardello troppo pesante.
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