Abbandonare la donna sposata da neanche un’ora. Succede, non fa notizia… a meno che non avvenga nel gennaio del 1860 e uno dei protagonisti si chiami, nientemeno che Giuseppe Garibaldi.
Avvenisse oggi, vista la portata del personaggio, le riviste di gossip andrebbero avanti per anni con questa storia, analizzandola in tutte le sue sfaccettature e frantumando i record di vendite. Nel 1860 però certe questioni, delicate e che rientravano nella sfera privata, venivano trattate con tatto e riserbo. Spesso se ne veniva a conoscenza anni dopo l’accaduto. Siamo praticamente a pochi mesi dalla conclusione della Spedizione dei Mille. Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, che di lì a poco sarebbe assurto a padre della patria, convola a nozze per la seconda volta. Giuseppina Raimondi, figlia di un nobile, viene dunque portata sull’altare da uno degli uomini più famosi del mondo.
La bella favola d’amore però è destinata a interrompersi presto, anzi prestissimo. Neanche un’ora dopo la celebrazione delle nozze infatti, l’eroe nizzardo decide di ripudiare la sua sposa. Nella migliore tradizione dei conflitti matrimoniali, corre ad affidarsi ad un legale ed esattamente dieci anni dopo otterrà anche l’annullamento del matrimonio.
Per quale motivo Garibaldi fa retromarcia così repentinamente, poco dopo aver pronunziato il fatidico “sì”? Pare che, nel corso della stessa giornata delle nozze, avesse ricevuto notizie confidenziali sulla moglie. Quest’ultima, secondo quanto fu riferito al generale, avrebbe tenuto in piedi una presunta relazione con un altro uomo sino a poco tempo prima la data delle nozze. Troppo per Giuseppe Garibaldi che non ci mise molto, forse caso più unico che raro nella sua vita, a battere in ritirata. Suvvia, un po’ di immaginazione, pensate fosse accaduto ai giorni nostri…
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